Essere “Scuola Calcio”

Diversi bambini sognano di diventare un grande calciatore.
Molti bambini si impegnano nel calcio per sviluppare abilità e potenzialità.
Tutti i bambini praticano il calcio per divertirsi insieme ai propri amici.

La Scuola Calcio ssd Castelverde non intende deludere o avvilire alcun desiderio, perché solo attraverso una metodologia che parte dal rispetto del bambino e delle sue motivazioni possiamo aiutarlo a diventare grande.Il calcio come strumento educativo può diventare un vettore di crescita sia umana, sia tecnica.
I bambini che scelgono la nostra scuola di calcio trovano un ambiente ricco di stimoli in cui, ad esempio, si impara a dribblare un avversario, ma anche a rispettare un compagno che nel corso della partita si trova in difficoltà.

CARRY THE BALL CLOSE TO YOUR HEART

Porta il pallone vicino al tuo cuore

è l’indicazione del Direttore Tecnico della U.E.F.A., Andy Roxburgh, che intendiamo seguire per riportare il calcio a misura di bambino.
La U.E.F.A. ha istituito la “UEFA Grassroots Charter”, la “Carta del Calcio di Base”, al fine di indurre le federazioni nazionali ad una maggiore attenzione al calcio di base ed allo sviluppo delle attività secondo gli intendimenti appena descritti; la Federazione Italiana Giuoco Calcio vi ha aderito il 24 marzo 2009, con la sottoscrizione da parte del Presidente Giancarlo Abete e del Presidente della U.E.F.A. Michel Platini.

Le attività della scuola di calcio rispettano i dettami del Comunicato Ufficiale n° 1 della Federazione Italiana Giuoco Calcio – Settore Giovanile e Scolastico, a partire dalle indicazioni riportate nella “Carta dei diritti dei bambini” (New York, Convenzione sui Diritti del Fanciullo, 1989) e nella “Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport” (Ginevra, Commissione Tempo Libero O.N.U., 1992):

ad ogni bambino e bambina dovranno essere assicurati:

IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE

IL DIRITTO DI FARE SPORT

IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO

IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATO ED ALLENATO DA PERSONE COMPETENTI

IL DIRITTO Dl SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI PROPRI RITMI

IL DIRITTO DI MISURARSI CON GIOVANI CHE ABBIANO LE PROPRIE STESSE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO

IL DIRITTO DI PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA PROPRIA ETÀ

IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA

IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO

IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE

Anche la U.E.F.A., sottolinea i concetti espressi nella “Carta dei diritti” e, per conferire loro un significato più pregnante, li ha raccolti in un decalogo:

IL CALCIO È UN GIOCO PER TUTTI

IL CALCIO DEVE POTER ESSERE PRATICATO DOVUNQUE

IL CALCIO È CREATIVITÀ

IL CALCIO È DINAMICITÀ

IL CALCIO È ONESTÀ

IL CALCIO È SEMPLICITÀ

IL CALCIO DEVE ESSERE SVOLTO IN CONDIZIONI SICURE

IL CALCIO DEVE ESSERE PROPOSTO CON ATTIVITÀ VARIABILI

IL CALCIO È AMICIZIA

IL CALCIO È UN GIOCO MERAVIGLIOSO

IL CALCIO È UN GIOCO POPOLARE E NASCE DALLA STRADA

La Scuola Calcio ssd Castelverde  si impegna a soddisfare i requisiti richiesti dal Settore Giovanile e Scolastico della Federazione Italiana Giuoco Calcio:

  1. diffusione obbligatoria e consegna della “Carta dei Diritti del Bambino” ai giovani calciatori, ai tecnici, ai dirigenti e ai genitori dei tesserati;
  2. impianto sportivo idoneo per l’avviamento e l’insegnamento del gioco del calcio in relazione al numero di bambini/e ed alla loro ripartizione oraria e giornaliera durante l’intera settimana;
  3. attrezzature idonee per l’insegnamento del gioco del calcio;
  4. condizioni igienico-ambientali idonee ad accogliere gli iscritti della Società;
  5. nomina di un Dirigente Responsabile della “Scuola di Calcio”, che sia componente del Consiglio Direttivo della Società stessa;
  6. partecipazione obbligatoria del Responsabile Tecnico e del Dirigente Responsabile della “Scuola di Calcio” alle riunioni organizzate secondo gli indirizzi del Settore Giovanile e Scolastico;
  7. un medico, quale coordinatore dei servizi di tutela sanitaria;
  8. affiliazione da almeno due stagioni sportive alla F.I.G.C.;
  9. attività ufficiale nelle seguenti categorie: PICCOLI AMICI, PULCINI, ESORDIENTI, GIOVANISSIMI e ALLIEVI (è fatto obbligo alle Società di iscrivere ai Tornei delle Categorie di Base un numero di squadre da rapportare al numero dei tesserati per le categorie di riferimento);
  10. tesseramento di almeno 3 Tecnici qualificati iscritti all’albo del Settore Tecnico della F.I.G.C., nei ruoli di Allenatore di base o Istruttore Giovani Calciatori, di I Categoria, di II Categoria (uefa A) o di III Categoria (Uefa B) (fermo restando l’obbligo di destinare i 3 Tecnici con qualifica federale alle tre categorie dell’Attività di Base, con la possibilità che ricoprano il ruolo di coordinatori di dette categorie, potranno essere utilizzati, oltre ad eventuali altri Tecnici qualificati, anche gli “Istruttori di Scuola Calcio” abilitati ad operare dal Settore Giovanile e Scolastico, che abbiano partecipato ai corsi C.O.N.I.-F.I.G.C.);
  11. tesseramento di un Responsabile Tecnico in possesso di qualifica Tecnica Federale e iscritto all’albo del Settore Tecnico (questo ruolo potrà essere ricoperto anche da uno dei Tecnici qualificati sopra citati);
  12. consegna di una copia del tesseramento dei Tecnici operanti nella Scuola di Calcio (da allegare sia al modulo di censimento della Scuola di Calcio che al modulo di iscrizione della squadra ai tornei, entro i termini stabiliti dal Comitato Regionale territorialmente competente);
  13. presentazione e realizzazione, nel corso della stagione sportiva, di un progetto di attività di informazione ed aggiornamento, con almeno cinque incontri, rivolto a Dirigenti, Tecnici e Genitori, su temi regolamentari, educativi, psicopedagogici, tecnici e medici (il progetto di informazione e aggiornamento sul regolamento e sulla funzione arbitrale deve obbligatoriamente essere attuato nell’ambito dei cinque incontri, in collaborazione con la Sezione A.I.A. del territorio, prevedendo di informare e coinvolgere le altre “Scuole di Calcio” presenti nel proprio territorio);
  14. collaborazione di uno Psicologo di provata esperienza quale esperto dello sviluppo delle relazioni umane;
  15. rapporto istruttore/allievi-e non inferiore a 1:20 (p.e. per 150 iscritti almeno 8 istruttori), in tutte le categorie giovanili;
  16. rapporto non inferiore ad 1:30 fra tecnici qualificati operanti nella Scuola Calcio (iscritti all’albo del Settore Tecnico e “Istruttori di Scuola Calcio” C.O.N.I.-F.I.G.C.) e numero di bambini-e iscritti alla Scuola di Calcio (p.e.: per 150 iscritti almeno 5 tra Tecnici qualificati e “Istruttori di Scuola Calcio” C.O.N.I.-F.I.G.C.);
  17. programmazione tecnico–didattica, con indicazione di obiettivi, metodi e contenuti da allegare al modulo di censimento della “Scuola di Calcio” entro i termini stabiliti dal Comitato Regionale territorialmente competente e da realizzare facendo riferimento alla “Guida Tecnica per le Scuole di Calcio” del Settore Giovanile e Scolastico;
  18. numero minimo di bambini-e indicato qui di seguito per ognuna delle categorie: PICCOLI AMICI minimo 10 bambini/e 5/8 anni, PULCINI minimo 14 bambini/e 8/10 anni, ESORDIENTI minimo 18 bambini/e 10/12 anni;
  19. attrezzature idonee per l’insegnamento del gioco del calcio (1 pallone per ciascun bambino-a; presenza di porte di misure ridotte di m. 4×2, 5-6×1,80-2, ecc.);
  20. partecipazione obbligatoria ai principali Tornei, Eventi e Manifestazioni organizzati secondo gli indirizzi del Settore Giovanile e Scolastico per le categorie di base (p.e. “Sei Bravo a… Scuola di Calcio”, “Fun Football”, ecc.);
  21. realizzazione di almeno un progetto a scelta tra i seguenti:
  22. convenzione con almeno un Istituto Scolastico, possibilmente con una Scuola Primaria o dell’Infanzia;
  23. partecipazione all’attività ufficiale giovanile e/o delle categorie di base con almeno una squadra mista, composta da bambini e bambine, o con una squadra composta da sole bambine (per tale requisito è necessario il tesseramento di un numero minimo complessivo di 7 bambine);
  24. sviluppo di un progetto di integrazione tra giovani calciatori diversamente abili e “normodotati” frequentanti la società, della durata minima di tre mesi e con frequenza minima bisettimanale;
  25. sviluppo di un progetto sociale legato al territorio di appartenenza, realizzato in collaborazione con Enti o Istituzioni che ne certifichino l’attività effettivamente svolta (possono essere realizzati anche progetti per proprio conto, purché sia possibile certificare e documentare l’attività effettivamente svolta).

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